sabato 21 novembre 2020

Regali preziosi: l'aria del Teatro


Oggi sono stata a pranzo da Miss Cartridge. Lei è sempre molto contenta quando ha ospiti, e così mi ha preparato la carne alla pizzaiola, uno dei miei piatti preferiti. Dopo pranzo ci siamo accomodate in salotto e davanti ad un bel caffè fumante, ci siamo lasciate andare ai ricordi. Abbiamo ripensato a quando lei venne alla luce due anni fa, nel Teatro Nuovo Sala Gassman di Civitavecchia e di quanto ci siamo divertite insieme agli altri membri del cast. Abbiamo ricordato ogni singola emozione provata per ogni fase dello spettacolo: dalla prima lettura alle varie prove e fino al debutto. Per non parlare poi dei festeggiamenti vari dopo lo spettacolo...sinceramente visto il periodo mi è venuta un po' di malinconia. Lei allora col suo solito fare dolce ma sempre pratico mi ha dato l'antidoto. Si è diretta verso la sua scrivania, ha preso una scatolina e porgendomela mi ha detto: "tieni, questa ti farà stare meglio". Io che adoro le sorprese le ho risposto con un sentito "grazie" e un bel sorriso, mentre già curiosissima aprivo il piccolo dono: l'aria del Teatro, anzi, l'aria del Mio Teatro 💓

Dovete sapere che l'aria del Teatro contiene un sacco di elementi nutrienti per il corpo e per l'anima. Il Teatro ha un respiro suo che è composto dalla somma di tutti i respiri delle anime che lo abitano: attori, tecnici, registi, personale del botteghino, maschere e pubblico. Odora di vecchio ma anche di nuovo. L'aria del Teatro può avere un sapore a volte salato, come l'acqua del mare sul quale si affaccia, o come le lacrime di commozione versate dal pubblico o dagli attori stessi mentre recitano. Altre volte ha un sapore dolce, come i Cup Cake di Miss Cartridge, o come i sorrisi dei bambini che vengono a vedere gli spettacoli a loro dedicati. L'aria del Mio Teatro sa soprattutto di buono. Perché a Teatro non si finge, si recita. E recitare significa far arrivare al pubblico tutta la verità della storia che si sta interpretando. E la verità è sempre buona.

Abbiamo aperto la nostra ampolla magica, l'abbiamo annusata e ci siamo sentite subito meglio. Se anche tu, in questi giorni in cui si sta un po' chiusi, hai bisogno di una boccata d'aria magica prenota la tua ampolla preziosa 😏



giovedì 19 novembre 2020

Chiacchiere del mercoledì in differita...😉


Ieri pomeriggio alle 17:00 Miss Cartridge mi ha invitata, come ogni martedì, per prendere il tè insieme. Aveva preparato anche degli ottimi biscottini di pasta frolla farciti con la marmellata, molto semplici ma leggeri e buonissimi, di cui prossimamente pubblicherò la ricetta. Ci siamo messe a chiacchierare del più e del meno, e lei come sempre mi ha chiesto dei miei figli, di come stanno prendendo la scuola quest'anno con la didattica a distanza, se riescono o meno a fare attività extrascolastiche, se leggono...lei è molto affezionata a me e per i miei figli ormai è praticamente una zia 😍

Ad un certo punto abbiamo iniziato a parlare di lei. Miss Cartridge ha avuto per diversi anni un compagno che è stato l'amore della sua vita. Si chiamava Peter Adams. Hanno avuto una vita felice insieme, anche se non sono riusciti a coronare il sogno di avere un figlio. Miss Cartridge però me ne parlava serenamente e senza nessun rammarico, tanto che ad un certo punto, vedendomi un po' rabbuiata mi disse: "Sai, io e Peter non siamo riusciti ad avere figli ma siamo stati felici lo stesso. Noi eravamo già una coppia molto innamorata e a nessuno dei due mancava niente. Avremmo voluto un figlio o una figlia perché avevamo ancora tanto amore da dare. Quando i dottori ci dissero che non ne potevamo avere ne abbiamo parlato a lungo. In fin dei conti avevamo già mio nipote Oliver che rimaneva spessissimo da noi a farci compagnia, e tutti i nipoti e i figli dei nostri amici a riempirci d'affetto. Lo so che non è la stessa cosa ma quando una persona è già completa riesce a vedere gli eventi della vita, soprattutto quelli davanti ai quali non si può fare niente, da una prospettiva diversa. E ad accettarli".

Poi aggiunse ancora: "Vedi cara, la maternità non è solo ad esclusivo appannaggio delle mamme. Io ho partorito tante volte nella mia vita. Ho partorito idee, gesti d'amore, parole giuste al momento giusto, ricette più o meno buone, ho dipinto, ho scritto, ho preso delle decisioni, ho detto dei si e dei no, ho disubbidito e ho fatto le mie piccole rivoluzioni. Ognuna di queste azioni prevede una gestazione del pensiero e un parto, ogni volta che il pensiero diventa azione. Se si può "sposare un'ideale", chi lo crea ha diritto di diventare "genitore" dell'ideale stesso. Quindi per come la vedo io, sono già stata mamma e posso ridiventarlo ogni giorno. Almeno per queste cose non esiste l'orologio biologico 😏".

Tornando a casa ho ripensato alle parole della mia amica. Tempo fa dicevo che mi sarebbe piaciuto avere un terzo figlio. Pensandoci bene però, visto tutto quello che ho fatto, credo che di "figli" ne ho avuti molti di più 💓

sabato 14 novembre 2020

Premiazione a sorpresa...😍

 



Durante il lock down, a marzo, spesso io e Miss Cartridge non potendo incontrarci passavamo delle ore al telefono. Lei come me, lamentava la mancanza di vita sociale e di contatto umano. Passava in pochi minuti dalla depressione profonda all'entusiasmo più sfrenato. Diceva di voler cambiare forma, di voler avere nuova vita. Non parlava ancora di un seguito delle sue avventure, che già avevamo in mente, ma più di una trasformazione. Durante una delle nostre chiacchierate mi disse di aver letto di un concorso letterario, il Premio Gold Crime Carlo De Filippis. Io sulle prime non capivo, lei invece aveva già in mente un piano, e in maniera assolutamente entusiastica mi disse: "trasforma Delitti e Cup Cake in un romanzo e iscriviti al concorso! Tu vinci e io avrò un nuovo momento di gloria!"...Un nuovo momento di gloria??? Quindi di questo si trattava? Non della crisi esistenziale di una donna che ha superato la mezz'età, ma di una mancanza di attenzioni verso il suo ego!!! Sulle prime le dissi che non se ne parlava assolutamente. Le dissi "io scrivo copioni teatrali, non romanzi. Te ne sei dimenticata?". Ma lei non volle sentire ragioni. Iniziò a tempestarmi di chiamate a tutte le ore, imparò a fare anche le videochiamate su Whatsapp. Mi ritrovavo messaggi ovunque dove mi chiedeva a che punto ero con la scrittura. Insomma, dopo vari giorni di tortura mi decisi a capitolare. Le dissi però che come prima volta un romanzo era troppo e che si sarebbe dovuta accontentare di un racconto. E così fu.
Scrissi il racconto e lo mandai. Era giugno quando mandai tutto pensando di aver messo la signora a tacere almeno per un po'. Io non volevo pensarci, mentre lei non faceva altro che parlare di quando avrei vinto e lei avrebbe firmato gli autografi. 

Lei.
Al posto mio. Vabbè.

La lasciai perdere e non volli pensarci troppo nonostante le sue continue incursioni nei miei pensieri. Volevo trascorrere la mia estate in santa pace, per quanto ci era concesso, e così feci. Fino a che non arrivò l'autunno e il momento della semifinale.

Attendemmo insieme a casa sua che pubblicassero i nomi dei semifinalisti sulla pagina Facebook del premio, lei tutta su di giri e io intenta a fare tutt'altro. Quando arrivò il verdetto lei stappo una bottiglia di buon Berlucchi mentre io rileggevo la lista perché pensavo si fosse sbagliata. 

E invece no, non si era sbagliata: eravamo in semifinale!!!

Cercai di far passare i giorni occupandomi di altre cose. Stavo rivedendo il mio ultimo copione (spero, presto o tardi, di potervi parlare del suo debutto) mentre Miss Cartridge non mollava la presa. Continuava a torturarmi parlandomi della finale, alla quale lei era sicura che saremmo arrivate.

E così fu! La sera della proclamazione eravamo a cena insieme a casa sua. La diretta Facebook era alle 20:00. Io stavo cercando di gustare la parmigiana che aveva preparato mentre lei non riusciva a mangiare. Nel momento della proclamazione dei finalisti Miss Cartridge fece talmente baccano che dovetti rivedere la diretta due volte per accertarmi del verdetto.

Anche questa volta però non si era sbagliata: eravamo in finale!!!

Il 7 novembre scorso alle 14:30 eravamo di nuovo insieme. Questa volta mi lasciai andare e la bottiglia di Berlucchi la stappai io stessa e subito. Eravamo in finale e per me quella era già una grandissima vittoria 💓

Alla proclamazione del verdetto questa volta facemmo entrambe i salti di gioia: il nostro Delitti e Cup Cake aveva vinto il PREMIO RACCONTO DONNA GOLD 😍😍😍

Miss Cartridge dopo aver festeggiato con me si mise al telefono per comunicare la notizia a tutti i suoi amici (potete vederla in tutto il suo splendore nella foto gentilmente scattata dalla nostra amica Monica Falconi) mentre io, ancora incredula, finivo di scolare la bottiglia di Berlucchi...

Spero che questa sia solo la prima di una lunga serie di soddisfazioni, per me e per Miss Cartridge 💓


🎤🎤🎤 INTERVISTA A DANIELE POZZI 🎤🎤🎤

Oggi io e Miss Cartridge vogliamo parlare del nostro amico Daniele Pozzi, un ragazzo ormai "diversamente giovane" (veramente pensa...